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Ecosistemi Marini
Gli oceani e i mari di tutto il mondo sono un po' come delle spugne che assorbono tutto quello che il pianeta produce. Cosa ha prodotto l'uomo in questi anni? Rifiuti, rifiuti di ogni tipo, forma e consistenza. Abbiamo voluto usare il numero di Graham, un numero di grandezza umanamente incomprensibile, perchè nonostante le innumerevoli ricerche non siamo riusciti a esprimere numericamente la quantità di rifiuti che si trova nell'oceano. Le fonti di inquinamento sono così tante e varie che non esiste oggi un dato complessivo. Il 70% della superficie terrestre è ricoperta dalle acque, acque che ci regalano risorse per circa 2,5 trilioni di dollari all'anno³, risorse che stanno via via scomparendo. Prime tra tutte, le barriere coralline, che subiscono gli effetti del riscaldamneto globale e dell'acido carbonico disciolto in acqua che sgretola le strutture della barriera; seguono la fauna marina, di cui una buona parte utilizziamo come alimento, e poi la flora, che contribuisce al sequestro di CO2 in atmosfera.
■ Sullo sfondo pesci nuotano in mezzo ai rifiuti. Photo Naja Bertolt Jensen
Cause
Esistono almeno 6 macro fonti di inquinamento, insieme a una moltitudine di concause, tutte di responsabilità umana. Queste contribuiscono alla degradazione delle masse oceaniche e di tutto quello che vive al suo interno. Partiamo dai rifiuti industriali, di cui ben il 70% finisce in mare: parliamo di liquami contenenti ogni tipo di veleno chimico e di rifiuti solidi. Seguono gli oli e i suoi derivati: secondo uno studio della Nasa del 1995, oltre 2 miliardi di litri finiscono in mare ogni anno⁴. Plastiche e microplastiche hanno poi numeri impressionanti: in questo momento 86 milioni di tonnellate di plastica navigano alla deriva verso l'ignoto⁵. Le acque reflue sono un altro importante fattore di inquinamento: solo una piccola percentuale di Paesi tratta le acque reflue prima di liberarle. Puntando invece l'attenzione sull'attività agricola, questa rilascia pesticidi e fertilizzanti i cui elementi chimici hanno dato vita alle Dead Zones. Rileggi con attenzione un momento: "dare vita" a "zone morte". Sembra un paradosso, e invece non lo è affatto. Si tratta di luoghi dove nessun essere vivente è più in grado di vivere. La più famosa Dead Zone si trova nel Golfo del Messico e ha un'estensione pari a quella del New Jersey. Per finire, non dimentichiamoci del fenomeno dell'Eutrofizzazione, o ancora della radiottività, migliaia sono stati i test nucleari svolti negli anni passati dai governi per testare le armi di distruzione di massa. Le centrali nucleari rilasciano acque radiottive negli oceani e, a questo proposito, una delle ultime notizie fresca del 2023 è lo sversamento delle acque radiottive accumulate dopo il disastro di Fukushima⁶.
Conseguenze
Gli oceani oggi sono un cocktail di veleni che porterà in tempi brevissimi alla scomparsa di tutti gli ecosistemi che vivono al suo interno, e di conseguenza alla scomparsa della vita sulla Terra per come la conosciamo.
Progetti
Anche per i mari e gli oceani i progetti e le azioni di salvaguardia sono centinaia: per lo più si tratta di azioni di associazioni locali che combattono per difendere specie marine, aree costiere e specie vegetali. Non mancano le azioni delle grandi organizzazione ambientali che lottano da anni contro i sopprusi dell'uomo nei confronti del mare. Anche noi presto presenteremo il progetto al quale aderiremo per dare il nostro contributo a questa battaglia campale.
Soluzioni
É difficile non essere ripetitivi, ma come sempre tutto parte da ogni singolo cittadino del mondo, perchè è questo quello che siamo: abitanti del pianeta, Ergo: tutto quello che accade sulla terra, anche se a migliaia di km da noi ci riguarda, ce lo insegna la teoria del caos e l'Effetto Farfalla. Quindi sarebbe opportuno che ognuno di noi mettesse in pratica ogni giorno la regole delle 4 ERRE, alla base della Blue Economy: RIDUCI, RIUSA, RICICLA, RECUPERA. Questo "nuovo" modo di scegliere e di approcciarsi alla vita condurrà i poteri che gestiscono l'economia, l'industria, l'agricoltura, gli stati, ad abbandonare ciò che per l'uomo del futuro non è più importante.
¹ Earth.org - How Many Marine Animals Die From Plastic Each Year?
² National Geographic - Dead Zones
³ La Repubblica - Oceani, un capitale a rischio
⁴ Nasa - Seawifs Project - Oil Pollution (1995)
⁵ WWF - Inquinamento dei mari
⁶ Il sole 24 ore - Fukushima: iniziato il rilascio di acqua radioattiva nell’oceano Pacifico (2023)